Negli Stati Uniti in questi giorni è scoppiato il caso che vede coinvolto il generale Mark Milley. Milley è un generale dello Stato maggiore che appartiene alla parte più infetta del deep state di Washington. È emerso recentemente che quando Trump era alla Casa Bianca ha organizzato degli incontri segreti con alcuni suoi collaboratori dandogli ordine di disobbedire a Trump qualora avesse ordinato un attacco militare contro la Cina. Lo stesso Milley avrebbe poi contattato i cinesi per avvisarli della minaccia. A far uscire questa storia è stato Bob Woodward, giornalista liberal e vicino alla rete di potere del partito democratico. La sensazione è che Woodward abbia mischiato verità e menzogne.
È con ogni probabilità vero che Milley ha contattato i cinesi ma non è vero in alcun modo che Trump aveva intenzione di scatenare una guerra contro la Cina. Trump stesso ha commentato lo scandalo e ha ribadito che lui è stato l'unico presidente ad non aver scatenato nessuna guerra. Trump non è il presidente del Consiglio per le Relazioni Estere, del Bilderberg o degli altri gruppi mondialisti che hanno scelto tutti i presidenti degli ultimi decenni. Il presidente selezionato da questi gruppi è un presidente che ha l'ordine di utilizzare la potenza militare americana per colpire i Paesi che non si allineano ai piani del potere mondialista. Trump ha messo fine a questa condizione di soggezione degli Stati Uniti a questi poteri. Quello comunque che ha fatto Milley non è null'altro che alto tradimento, come ha detto lo stesso Trump, ed è probabilmente solo la punta dell'iceberg. Ora iniziano ad emergere i nomi di coloro che hanno tramato alle spalle del presidente in questi anni. Ora sta per arrivare la resa dei conti tra Trump e gli uomini del deep state che hanno tradito il presidente e gli Stati Uniti d'America. (Cesare Sacchetti)
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