AIFA ha preso le distanze dal governo (forse)
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Maurizio Blondet - 21 Dicembre 2021
Data l’illegittimità totale con cui si muove la vaccinazione forzata decretata dai vili Speranza e Draghi, con la totale complicità della magistratura, non so giudicare se questa pronuncia cambierà qualcosa. Aggiungo solo una spiegazione da un giurista.
COLPO DI SCENA
Dichiarazioni aifa su vaccini
AIFA prende le distanze dal governo italiano e dichiara che:
1) le quattro sostanze sono sperimentali
2) che andrebbero prescritti dai medici con attenzione alla bioetica
3) non sono confermate efficacia e sicurezza
Non tutti sanno che AIFA è un organismo di diritto pubblico, ergo un organismo dello Stato.
E’ l’organismo assoluto in materia di approvazione di farmaci, terapie e cure.
Con il protocollo n. 0147737 del 17 dicembre AIFA pubblica la propria dichiarazione in materia della cosiddetta vaccinazione anti covid.
Il comunicato è una bomba di cui naturalmente media e stampa non parlano.
1) Non è denominabile vaccino in quanto trattasi ancora di sostanza sperimentale;
2) Non fornisce alcuna certezza di immunizzazione;
3) Non si conoscono i danni biologici che potrebbe nel tempo causare;
4) La sostanza andrebbe somministrata sotto “stretta prescrizione medica”. I medici dovrebbero prescriverla sotto propria responsabilità e senso etico medico;
5) il soggetto inoculato andrebbe informato in modo consapevole di eventuali rischi ai quali andrebbe incontro nel futuro.
Molti diranno “si sapeva”. Il punto non è questo. Il punto è che per la prima volta un organismo dello Stato, un ente di diritto pubblico , fa simili affermazioni, dopo che la propaganda dello Stato per due anni ha proseguito su altra strada, quella della menzogna.
Questa dichiarazione ci fornisce anzi tutto un quadro valutativo della situazione di grave conflittualità che esiste tra i poteri dello Stato; e fornisce a chi ha sempre diffidato di questa falsa vaccinazione lo strumento per combattere nelle sedi legali penali e civili, nazionali e internazionali, che vanno ben indirizzate e circostanziate però, e non come sino ad oggi fatto da tanti, sparate nel mucchio delle giurisdizioni.
La legge è fatta con le parole e le parole hanno un preciso significato. Il Giudice emana la sua sentenza sul significato di quelle parole.
Se al Giudice chiedete se è giusto sospendere un soggetto che è privo di vaccinazione, e il contratto di lavoro non prevede che la mancanza di vaccinazione sia la giusta causa per una azione disciplinare, il giudice reintegrerà il lavoratore.
Se chiedete al giudice di annullare una legge sul green pass, il giudice vi risponderà che il privato non può chiedere l’annullamento di una legge (sentenza odierna in risposta all’atto di citazione depositato dall’Avv. A.F.), perché l’annullamento di una legge non si chiede in via giudiziale ma in via costituzionale con referendum.
Si impugnano le storture che produce una legge, non la legge stessa, e questa dichiarazione è una formidabile arma che potremo usare nei tribunali. Occorre però attenzione a come porre la domanda al Giudice e soprattutto porla al Giudice della giusta giurisdizione ed è ora di comprendere che i tar non sono la giusta giurisdizione in materia di covid.
Blondet & Friends
AIFA ha preso le distanze dal governo (forse)
Data l’illegittimità totale con cui si muove la vaccinazione forzata decretata da Speranza-Draghi, con la toale complicità della magistratura, non so ...
Riccardo Levi
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