Della Suggestione e del Contagio della Suggestione
La folla può essere una folla artificiale, vedi le scene di pokemongoloide, per esempio. “lo faccio perché gli altri lo fanno, per non restare isolato eccetera, ma lo posso fare anche perché CREDO che gli altri lo facciano, lo credo perché me lo fanno credere in Tv, ecco come ottengo il conformismo della folla artificiale. Scrive Gustave Le Bon:
“quali siano gli individui che la compongono, simile o dissimile sia il loro genere di vita, le loro occupazioni, il loro carattere o la loro intelligenza, il solo fatto che essi sono trasformati in folla, li fa partecipi di un’anima collettiva.
(Qui, nel nostro ragionamento, per “folla” credo che dovremmo intendere le greggi di individui anonimi, i quali, pur essendo separati e isolati, sono aggregati ideologicamente dal sentimento comune, dalla fede comune, dalle credenze dei miti condivisi, dalle scempiaggini della televisione e della cartaccia stampata. Quindi continuiamo a citare Le Bon, se serve, ma applichiamolo alla condizione post televisiva, quella in cui le masse si formano non fisicamente, con gli assembramenti, ma solo artificialmente, tenendo gli individui separati FISICAMENTE ma unendoli astrattamente, illusoriamente, come quando vanno in chiesa e viene detto loro che gli asini volano, facendo loro condividere le stupidaggini dei mezzi di comunicazione e disinformazione aggregati).
“…Questa comunanza delle qualità consuete ci spiega perché le folle non saprebbero compiere atti che esigano un’intelligenza elevata.”
“..Le decisioni di interesse generale prese da un’assemblea di uomini scelti, ma di diverse attitudini, non sono sensibilmente superiori alle decisioni che prenderebbe una riunione di imbecilli…”
“..Difatti essi possono soltanto associare quelle qualità mediocri che tutti posseggono…”
“..Le folle accumulano non l’intelligenza, ma la mediocrità….”
“…Diverse cause determinano l’apparizione dei caratteri particolari alle folle…
…Una seconda causa, il “”contagio mentale””, interviene ugualmente per determinare nelle folle la manifestazione di caratteri speciali e nello stesso tempo il loro orientamento.
..In una folla, ogni sentimento, ogni atto é contagioso, e contagioso a tal punto che l’individuo sacrifica il suo interesse personale all’interesse collettivo. È questa un’attitudine contraria alla sua natura, e di cui l’uomo non diventa affatto capace se non allorquando fa parte di una folla.
..Una terza causa, e assai più importante, determina negli individui in folla dei caratteri speciali a volte intensamente opposti a quelli dell’individuo isolato. Voglio dire della suggestionabilità, il cui contagio, sopra menzionato, non è del resto che un effetto.
Per capire questo fenomeno, bisogna aver presenti allo spirito certe scoperte recenti della fisiologia. Noi oggi sappiamo che un individuo può essere posto in uno stato tale, che avendo perduto la sua personalità cosciente, obbedisce a tutte le suggestioni dell’operatore che gliel’ha fatta perdere, e commette gli atti più contrari al suo carattere e alle sue abitudini. Delle attente osservazioni sembrano provare che l’individuo, tuffato da qualche tempo in seno ad una folla in fermento, cade in breve in seguito agli effluvi che ne sprigionano, o per altra causa ancora ignorata – in uno stato particolare, simile assai allo stato di fascinazione dell’ipnotizzato tra le mani del suo ipnotizzatore.
“Essendo, nell’ipnotizzato, paralizzata la vita del cervello, egli diventa lo schiavo di tutte le attività incoscienti che l’ipnotizzatore dirige a suo talento. La personalità cosciente è svanita, la volontà e il discernimento aboliti. Sentimenti e pensieri sono allora orientati nel senso determinato dall’ipnotizzatore.”
Questo é all’incirca lo stato dell’individuo che fa parte della folla. Egli non è più cosciente dei suoi atti. In lui, come nell’ipnotizzato, mentre certe facoltà sono distrutte, altre possono essere condotte a un grado estremo di esaltazione.”
“L’influenza di una suggestione lo lancerà con una imperiosità irresistibile verso il compimento di certi atti. Impetuosità più irresistibile ancora nelle folle che nei soggetti ipnotizzati, poiché la suggestione, essendo la stessa per tutti gli individui, straripa diventando reciproca.”
“Le unità di una folla che posseggono una “”personalità abbastanza forte per resistere alla suggestione””, sono in numero troppo esiguo e la corrente le trascina.”
“Tutt’al più esse potranno tentare una diversione per una diversa suggestione. Una parola felice, una immagine evocata hanno a volte sviato la folla dagli atti più sanguinari.”
“Dunque,
annullamento della personalità cosciente,
predominio della personalità incosciente,
orientamento per via della suggestione e di contagio dei sentimenti e delle idee in un medesimo senso,
tendenza a trasformare immediatamente in atti le idee suggerite;
tali sono i principali caratteri dell’individuo nella folla. Egli non è più se stesso, ma un automa diventato impotente a guidare la propria volontà. Per il solo fatto di far parte di una folla, l’uomo discende di parecchi gradi la scala della civiltà. Isolato, sarebbe forse un individuo colto, nella folla è un istintivo, per conseguenza un barbaro. Egli ha la spontaneità, la violenza, la ferocia e anche gli entusiasmi e gli eroismi degli esseri primitivi. Si fa simile ad essi anche per la sua facilità a lasciarsi impressionare da parole, immagini, e guidare ad atti che ledono i suoi interessi più evidenti. L’individuo della folla è un granello di sabbia in mezzo ad altri granelli di sabbia che il vento solleva a suo capriccio.
Ed é così che si vedono dei giurì emettere verdetti che ogni giurato, individualmente, disapproverebbe, delle assemblee parlamentari adottare leggi e provvedimenti che ognuno dei membri che le compongono, in particolare riproverebbe.
Presi separatamente, gli uomini della Convenzione erano dei borghesi, dalle pacifiche abitudini. Riuniti in folla, sotto l’influenza di qualche caporione, non esitavano a mandare alla ghigliottina gli individui più chiaramente innocenti e, contrariamente a tutti i loro interessi, essi rinunciavano alla loro inviolabilità e si decimavano tra loro.
R
Non solo per gli atti l’individuo della folla differisce dal suo io normale. Ancor prima di aver perduto ogni indipendenza, le sue idee e i suoi sentimenti si sono trasformati a tal segno da cambiare l’avaro in prodigo, lo scettico in credente, l’onesto in delinquente, il codardo in eroe.
La rinuncia a tutti i suoi privilegi votata dalla nobiltà in un momento di entusiasmo nella famosa notte del 4 agosto 1789, non sarebbe stata certamente mai accettata da nessuno dei suoi membri preso isolatamente.
Dalle osservazioni precedenti, si conclude che la folla é sempre intellettualmente inferiore all’uomo isolato. Ma dal punto di vista dei sentimenti e degli atti che questi sentimenti determinano, essa può, seguendo le circostanze, essere peggiore o migliore.
Tutto dipende dal modo col quale essa é suggestionata.
..Facilmente sono condotte a farsi uccidere per il trionfo di una fede, di un’idea; vengono entusiasmate per la gloria e l’onore, si conducono quasi senza pane e senz’armi come nelle Crociate, per liberare dagli infedeli la tomba di un Dio, o, come nel 93, per difendere il suolo della patria.
Eroismi evidentemente un po’ incoscienti; ma è con tali eroismi che si fa la storia. Se si dovessero mettere all’attivo dei popoli soltanto le grandi azioni freddamente ragionate, gli annali del mondo ne registrerebbero ben poche. (E sui suoi diari, Adolf Hitler scrive, appunto, “con gli intellettuali non si fa la storia).""
""Thanks to compulsory education and the rotary press, the propagandist has been able, for many years past, to convey his messages to virtually every adult in every civilized country. Today, thanks to radio and television, he is in the happy position of being able to communicate even with unschooled adults and not yet literate children"". (Aldous Huxley).
anubi
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