𝗤𝘂𝗮đ—ģ𝗱đ—ŧ 𝘂đ—ģ𝗮 đ—ē𝗮𝗱đ—ŋ𝗲 đ—ē𝘂đ—ŧđ—ŋ𝗲, 𝘂đ—ģ𝗮 đ—Ŋ𝗮đ—ŋ𝘁𝗲 𝗱đ—ļ 𝘁𝗲 𝘀𝗲 đ—ģ𝗲 𝘃𝗮 𝗰đ—ŧđ—ģ 𝗹𝗲đ—ļ. 🖤
Non è come perdere un amore.
PerchÊ un amore, col tempo, si supera.
La morte di una madre, inveceâ€Ļ
la si abita.
La si trascina.
La si impara a tacere.
Lei non è stata solo chi ti ha cresciuto.
È stata chi ti ha formato.
Chi ti ha dato il corpo con cui oggi cammini, il sangue che ti scorre dentro,
i gesti che ripeti senza neanche accorgertene.
E quando se ne va, non è solo lei a morireâ€Ļ
Muore anche qualcosa di te:
la tua radice.
Il tuo inizio.
Il tuo primo amore.
Non è un lutto qualunque.
È il preludio della tua stessa fine.
PerchÊ non c’è piÚ chi ti ha dato la vita,
chi ti ha insegnato a dire “mamma”,
chi ti ha sorretto prima ancora che imparassi a stare in piedi.
Quel giorno il mondo non crollaâ€Ļ
ma non sarà mai piÚ lo stesso.
Quel giorno, le parole non bastano piÚ.
È per questo che, prima del suo addio, le parole sembrano non bastare mai.
Diciamo cose mai dette.
Confessiamo verità nascoste perfino a noi stessi. E tra lacrime, pause e sospiri, resta solo una certezza:
Le dobbiamo la vita. â¤ī¸
E allora, nel silenzio piÚ profondo,
non resta che inginocchiarsi e sussurrarle:
Grazie. Grazie per avermi dato il dono di esistere.

image