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Cari tutti,
Siamo i genitori affidatari di Luca, 4 anni. Luca fa parte della nostra famiglia e delle nostre vite da quando, appena nato, ci è stato affidato con l’idea iniziale che questo fosse un affido “ponte” della durata di pochi mesi. Poi, per il menefreghismo della burocrazia, l'incompetenza di alcuni servizi sociali, le carenze del sistema, sono passati 4 anni: tutta la sua esistenza Luca l’ha trascorsa con noi.
Dopo anni di vissuto condiviso, è arrivata per noi una notizia terribile e inaspettata: il Tribunale ha improvvisamente dichiarato l'adottabilità di Luca, ma nei confronti di un'altra famiglia, ignorando completamente il legame profondo che Luca ha costruito noi, i quali riconosce come suoi genitori.
In questi anni abbiamo cresciuto Luca con tutto l’amore e la dedizione di cui eravamo capaci. Inoltre, a livello burocratico abbiamo accolto la proposta del giudice stesso e seguito l'iter per l'adozione, ricevendone l'idoneità dagli uffici competenti. Per noi, questa era stata una conferma e per questo non ci saremmo mai aspettati di ricevere, adesso, la notizia che Luca sarà adottato da un’altra famiglia.
C’è poco tempo e il vostro aiuto è prezioso, perché il giudice deciderà del futuro di Luca proprio questo mese.
Allontanare Luca da chi lo ha amato e protetto sin dalla nascita significa infliggergli uno strappo gravissimo e irreparabile, un trauma oggi che potrebbe diventare una "bomba" inesplosa nell'adulto di domani. La giustizia dovrebbe garantire il bene supremo del minore, e non metterne in pericolo la stabilità emotiva e affettiva.
Le leggi che garantiscono la continuità affettiva e la tutela del minore esistono e vanno "soltanto" applicate. Questo bambino ha due persone che lo amano e che lui chiama "mamma" e "papà", ha dei "fratelli", ha i suoi amici alla scuola dell'infanzia, ha il suo mondo e i suoi desideri e non chiede un'altra famiglia.
Per quale ragione non dobbiamo ascoltare un bimbo, solo perché è un piccolo indifeso? Perché dobbiamo assicurargli un dolore che si porterà dietro per tutta la vita e frantumare quelle che sono le sue " basi sicure " e togliere le figure salde di riferimento ?
Chiediamo con forza che venga ascoltato il diritto di Luca a restare con noi, la sua famiglia!
FIRMA ORA e aiutaci a far sentire la nostra voce presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e le autorità competenti.
Luca ha bisogno di continuità, amore e stabilità, non di essere sradicato dalla sua vita! Tra pochi giorni Luca potrebbe essere portato in una nuova famiglia: E' URGENTE INTERVENIRE PER FERMARE QUESTO SCEMPIO!
Grazie di cuore per il vostro sostegno,
I genitori affidatari di Luca.
I bambini non sono pacchi postali: ma questa vi sembra giustizia?
La notizia che ho appena ricevuto è che c'è stata un'accelerazione incredibile con cui il sistema della Giustizia Minorile ha disposto il trasferimento di Luca (nome fittizio), il bambino di 4 anni, che dal primo mese di vita viene curato e cresciuto da una famiglia affidataria presso una nuova famiglia che diventerà la sua famiglia adottiva. Ora, qui abbiamo un bambino che ha trascorso il 98% della sua vita con due genitori che sono disponibili a rimanere i suoi genitori per sempre e che invece, dopo quattro anni, viene strappato (letteralemente strappato) alla sua famiglia affidataria per essere inserito in un'altra famiglia. I pediatri della provincia di Varese hanno scritto una lettera in cui chiedono al sistema della Giustizia Minorile di non agire in tale senso, perché le conseguenze sulla salute del bambino sono di impatto enorme. L'intera comunità a cui il bambino appartiene può descrivere con quanto affetto e cura questo bambino è stato cresciuto fino ad oggi. Settimana scorsa avevo scritto, in un post, che non avrei più detto nulla su questo caso se un solo professionista della salute infantile in Italia si fosse preso la responsabilità di certificare che questo cambio di famiglia rappresenti un vantaggio per quel bambino. Non si è fatto avanti nessuno. Quindi, per le scienze della salute, è chiaro che ciò che la legge sta imponendo al bambino (e alla sua famiglia) non è nel maggiore interesse del minore. E questa cosa è davvero sconvolgente. Oggi scrivo questo post pieno di dolore e tristezza. I bambini non sono pacchi postali e la continuità affettiva, quando esiste, deve essere il principio fondamentale e prioritario su cui prendere decisioni. Come è possibile che tutto questo accada? E la mia impressione è che ora l'intera situazione sia gestita come una sorta di scontro di potere. Così come ha riferito la famiglia, l'unica cosa che il sistema chiede è un'obbedienza cieca alle regole del sistema senza, in alcun modo, considerare qual è il bene del bambino. Il piccolo Luca oggi verrà preso e portato presso una nuova famiglia. Ma questa vi sembra giustizia?
#albertopellai